Una tecnica universale

Essere inconsapevole delle tue azioni, dei tuoi pensieri, delle tue sensazioni genera la buia notte della tua anima.
Allorché sei consapevole di tutti e tre questi strati del tuo essere… il pensiero è il livello più superficiale, la sensazione è un po’ più profonda, poi segue l’essere: l’ultima cosa che devi dissolvere nell’Assoluto.
Il processo per sviluppare la consapevolezza è semplice, ed è sempre lo stesso: osserva, sii un testimone, guarda i tuoi pensieri senza alcun giudizio, senza alcuna condanna, senza valutarli.
Infatti, nel momento in cui emetti un qualsiasi giudizio, favorevole o contrario, positivo o negativo, non sei più un testimone: sei già diventato parte del processo di pensiero.
Resta silenzioso, e guarda semplicemente qualsiasi cosa scorra sullo schermo della tua mente, nello stesso modo in cui guardi un film. Ricorda semplicemente che sei solo un osservatore.
E quando avrai avuto successo, rispetto al primo livello, questo stesso processo ti permetterà di vedere le tue sensazioni, una realtà ancora più sottile.
D’altra parte, una persona in grado di vedere i pensieri, restando un testimone silenzioso dei processi mentali, acquisisce automaticamente l’abilità di gestire questo secondo passo: molto presto sarai in grado di vedere le tue sensazioni, i tuoi sentimenti, i tuoi stati d’animo, le tue emozioni.
E allorché ti troverai al di là del secondo livello, potrai affrontare il terzo: è la dimensione più profonda del tuo essere, la sensazione di “io”, la tua separazione rispetto all’universo. In realtà, tu non sei mai separato dal Tutto, neppure per un istante, non puoi esistere in quanto entità separata: sei in sintonia con l’esistenza in tutti i modi possibili; tra te e l’esistenza esistono migliaia di ponti, infinite connessioni.
Ebbene, ora osserva questo silenzio, questa “è-ssenza”, questa sensazione di “io sono”: osservala semplicemente.
Non esiste altro da osservare, se non questo confine infinitesimale che ti avvolge.

Allorché osservi i pensieri, scompaiono.
Allorché osservi le sensazioni, scompaiono.
Allorché osservi l’essere, non sei più un’entità separata.

Resta solo il testimone, e questa è la tua realtà eterna.
Questa realtà non ha nulla a che vedere con te: è universale.
Il tuo essere un testimone e il mio non sono realtà separate.
Ovunque accada questo processo testimoniante è sempre la stessa realtà che si manifesta.

Non conosce alcuna distanza rispetto allo spazio né rispetto al tempo. Per il testimone non esiste alcuno spazio, né tempo: non ha limite alcuno.

Prima di arrivare a questo livello, ogni altra realtà è tenebra: la buia notte dell’anima.
Il tuo arrivare a questo essere un testimone è l’inizio dello splendido giorno dell’anima: è un’alba che non conosce tramonto.
Tuttavia, il semplice ascoltare le mia parole non servirà. Dovrai praticare tutto questo, quanto più
possibile. E questo esercizio non richiede affatto un tempo separato dalla tua vita quotidiana. Non è minimamente previsto che tu stia seduto per un’ora, o per venti minuti, e che tu sia un testimone.
Se hai tempo, puoi sederti in silenzio ed esercitarti a essere un testimone, ma non è affatto necessario, in quanto prerequisito. Puoi benissimo continuare a fare il tuo lavoro, e al tempo stesso essere un testimone, esercitarti nell’osservazione imparziale e distaccata.


L’intera pratica tende a renderti un testimone sempre più saldo in questa osservazione imparziale,
in modo che acquisti la capacità di perdere tutte le identità. E solo una persona forte e molto salda può
perdere tutte le identità.
Ed essere nel silenzio assoluto… esiste una luce, una luce che non ha avuto alcun principio e non avrà
mai una fine. Questa luce ti appartiene, devi solo rivendicarne il possesso.
Inoltre, ricorda: questo sforzo non è complesso e difficile, non è qualcosa di arduo, come le religioni ti hanno sempre ripetuto.
Mentre cammini per strada, qual è il problema?
Perché non potresti osservare semplicemente il tuo camminare?
Ciò che conta non è l’oggetto della tua osservazione, la cosa importante è essere un testimone imparziale. Qualsiasi cosa aiuta il rafforzarsi della tua energia testimoniante.

Mentre osservi uno splendido tramonto, non perderti e basta, non dimenticare te stesso. Ricordati che tu sei solo colui che osserva.

Questa osservazione può dilatarsi a tutte le ventiquattr’ore, senza che qualcuno sappia che stai facendo qualcosa. La religione non è qualcosa di cui il mondo debba esserne a conoscenza; è qualcosa che devi fare all’interno di te stesso.
Inizia da questo istante…
Questo silenzio sconfinato.
Qui sono presenti migliaia di persone, ma è come se non ci fosse nessuno… sii un semplice testimone.

Il richiamo lontano di un aeroplano… resta un semplice testimone.
Ebbene, continua a praticare la stessa osservazione imparziale con qualsiasi cosa fai: mentre mangi, mentre fai una doccia, mentre lavori in giardino, nei campi. Non importa ciò che fai, ciò che conta è il fatto che il testimone sia sempre presente.
All’inizio te ne dimenticherai molto spesso, perché per molte vite non sei mai stato un testimone, sei sempre stato coinvolto nel tuo agire. Dunque si tratta solo di una vecchia abitudine, e le vecchie abitudini sono dure a morire; ma di certo muoiono!
Tutto dipende da te. Più lo rendi un processo, praticamente simile al respiro… continui a fare di tutto, eppure respiri! Non smetti di respirare solo perché stai scavando una buca per terra… ebbene, l’osservazione imparziale deve diventare del tutto simile al respiro.
Dentro di te. E nel momento in cui avrai assaporato un solo istante ciò che significa essere universali, sarà spuntata l’alba della vita: l’oscura notte dell’anima è superata.

Tratto da Osho: “La verità che cura”